Inaugurata una targa nell'area antistante la stazione di Campoleone, cerimonia anche in piazza Berlinguer nella zona amministrata da Lanuvio. La mattina del 28 maggio la frazione di Campoleone è stata teatro di una solenne celebrazione per ricordare il settantesimo anniversario della definitiva liberazione di Aprilia dai nazifascisti, sanguinoso processo che è stato definito dall'amministrazione “Battaglia di Aprilia”, non senza polemiche per la mancanza di precise connotazioni e distinzioni storiche tra caduti fascisti, alleati angloamericani e partigiani, senza una precisa distinzione tra chi ha liberato Aprilia e l'Italia e chi, pur fondando la città, l'ha oppressa.
La cerimonia si è divisa in due distinti momenti: la prima parte si è svolta nell'area antistante la stazione di Campoleone, dove il sindaco di Aprilia Antonio Terra ha scoperto una targa in memoria di “tutti” i caduti della cosiddetta “battaglia” alla presenza di rappresentanti politici dei Comuni coinvolti negli scontri: Lanuvio, Anzio, Nettuno, Ardea, del consigliere della provincia di Latina Vincenzo Palumbo, delle associazioni combattentistiche, delle autorità religiose - il cappellano militare Don Raimondo Selvaggio ed il parroco di Campoleone Don Andrea - e dei ragazzi delle scuole elementari di Campoleone che per l'occasione hanno cantato l'inno di Mameli.
«Il comune – ha detto Terra nel suo discorso – ha scelto la frazione di Campoleone perché teatro di sanguinose battaglie» poi ha celebrato il ricordo «degli eroici cittadini caduti durante la battaglia», ha ricordato Sante Tantari, internato di guerra - alla presenza del figlio Franco che riceverà il 2 giugno una medaglia al valore dal Presidente della Repubblica – ed il primo caduto della battaglia di Campoleone, Orfeo Antonelli, cedendo la parola per il ricordo al figlio Franco. Nel ricordarlo il sindaco ha “dimenticato” di specificare la carica allora ricoperta dal “primo caduto”: all'epoca Orfeo Antonelli era gerarca fascista e cadde in uno scontro con gli alleati.
«La nostra amministrazione – ha detto in conclusione Terra - oggi vuole confermare tutto il suo impegno per valorizzare la storia della città di Aprilia e per offrire alle nostre giovani generazioni esempi e testimonianze anche di pagine tragiche che speriamo non si ripetano mai più. A tal proposito vorrei annunciare l'avvio dei lavori di riqualificazione dell'Ex Claudia in cui l'amministrazione vuole allestire il primo museo civico cittadino dedicato anche allo sbarco alleato».
Dopo la benedizione della targa da parte di Don Raimondo Selvaggio, il racconto e la poesia di guerra recitati da un campoleonese di lunga data, Angelo Varricchio (che il dramma degli scontri della seconda guerra mondiale a Campoleone li visse da bambino), gli alzabandiera di rito e la deposizione della corona di fiori sotto la targa, la cerimonia si è spostata in Piazza Berlinguer, dall'altra parte della frazione, quella amministrata da Lanuvio.
È rimasto alla fine solo il rammarico per l'assenza del Prefetto di Latina D'Acunto che aveva promesso la partecipazione alla cerimonia.