Mia moglie (che è cinese), leggendo i commenti sul web, vedendo i telegiornali, raccogliendo le impressioni riguardo l’epidemia dell’ormai noto COVID-19, meglio conosciuto come coronavirus, dall’inizio della diffusione fino ad oggi, sbottando mi ha detto “ma voi italiani siete bipolari?”.
Come è stato possibile passare in meno di un mese dalle assurde aggressioni ai cinesi all’idolatria totale nei confronti della Cina? Si domanda lei.
Sarebbe troppo comoda la risposta: sì siamo dei totali e patologici schizofrenici. Tuttavia sarebbe una risposta troppo comoda …. La mia opinione è che siamo dei codardi.
Riflettendo sulla questione mi è balzata subito in mente la teoria studiata ai tempi dell’università durante il corso di Sociologia dei Media, mi riferisco alla teoria della “Spirale del Silenzio”.
Fondamentalmente la teoria sostiene che le persone tendono ad esprimere la loro opinione solo quando coincide con quella della maggioranza. Il timore di essere emarginati, spingerebbe, dunque, le persone a tenere segrete le proprie opinioni se percepite come minoritarie.
Il ruolo dei media in tutto questo è quello di dare maggiore spazio nelle proprie agende mediali alle opinioni dominanti, così che pensiero maggioritario e spazio mediale occupato si rafforzino a vicenda crescendo come una spirale, relegando il pensiero minoritario ai margini periferici degli spazi mediali.
Così, appena scoppiato il virus in Cina, molti italiani hanno iniziato a dare sfogo al sentimento razzista ormai ampiamente sdoganato sul territorio nazionale. Una ragazza umiliata sul treno da coetanei adolescenti, che senza motivo, hanno iniziato ad insularla, sputandole addosso. Cinesi aggrediti per strada senza motivo.
Eppure non è passato molto tempo da quegli episodi, da quando molti cinesi in Italia ormai iniziavano a dire apertamente di avere paura di uscire da casa per il terrore di essere aggrediti, a quando sono stati iniziati a portare in palmo di mano dalla stragrande maggioranza degli italiani, come membri di una grande popolo capace di gestire in maniera così veloce ed efficace problemi così grandi.
Cosa è successo in questo breve lasso di tempo? Se la teoria della spirale del silenzio è giusta, il razzismo ormai dilagante non avrebbe dovuto continuare a fagocitare ogni barlume di spirito solidale?
La realtà, storicamente dimostrata da decine e decine di esempi lampanti, è che la spirale del silenzio può essere interrotta da eventi netti e traumatici o da minoranze di pensiero coese e decise.
Quante volte è successo, specialmente in Italia, che dei climi di opinione cambiassero repentinamente, si pensi ad esempio all’opinione riguardo alcuni personaggi politici a partire da Mussolini passando per Craxi, Berlusconi fino ad arrivare a Renzi; sembravano invincibili e di colpo sono finiti in disgrazia.
L’evento di rottura in questo caso è stata la grande prova fornita dal governo cinese nell’affrontare la crisi, risolvendola in poco più di tre settimane.
Questa prova ha improvvisamente ribaltato il fronte: di colpo i razzisti si sono ammutoliti o hanno continuato a spargere veleno negli spazi mediatici periferici, improvvisamente ignorati dai grandi media (tipico dei codardi tradirsi al primo cambio di fronte), mentre i pochi difensori della Cina sono diventati di colpo l’avanguardia di una massa di indecisi che ha iniziato a seguirli e spingerli improvvisamente.
Questo esempio emblematico può insegnare molto a tante realtà. Chi dovrebbe imparare di più a mio avviso è la sinistra di destra, specialmente quella liberale, quella che dopo il crollo del Muro di Berlino ha iniziato a credere che ormai avessero ragione gli altri. La soluzione ad una sconfitta non è capitolare, ma riorganizzarsi, tenere duro, mantenere la coerenza delle proprie idee anche quando sembra che tutto è perduto.
La sinistra di destra, se non volesse credere alla realtà, potrebbe prendere spunto da quella splendida saga di fantascienza rappresentata dalla Trilogia della Fondazione di Asimov. La 1° Fondazione, piccola, minuscola, sbattuta ai margini dell’universo dall’impero galattico in disfacimento, con pochi uomini a disposizione ma spinta dall’idea della predestinazione del “Progetto Seldon”, compie straordinari progressi tecnologici che la porteranno a superare di volta in volta tutte le cosiddette “Crisi Seldon”, momenti in cui nemici apparentemente invincibili, crollano improvvisamente grazie alla genialità delle mosse politiche e dai progressi tecnologici raggiunti dalla Fondazione.
Visto che si sta parlando di Cina vorrei chiudere con una adagio cinese.
转危为安 zhuǎn wēi wéi ān – Significa: “Trasformare il pericolo in sicurezza”.