Il tour di Cremonini partirà il 26 ottobre al Palaolimpico, dove regalerà ai suoi fan il meglio del suo repertorio ed i suoi nuovi successi. Il suo ultimo album, La teoria dei colori, è stato un vero e proprio successo, ora però comincia una fasi più belle per un musicista, suonare in giro per l'Italia quel che faticosamente si è prodotto in studio registrazioni.
Il suo viaggio terminerà a Bologna, città d'origine dell'artista, tappa che nel suo programma compare per ben due volte, perché i biglietti per la prima data si sono volatilizzati in men che non si dica. Ma la partenza è fissata proprio nel capoluogo piemontese. Scelta tutt'altro che casuale. Cesare Cremonini racconta il significato del suo ultimo album e le speranze per il suo amato Bologna.

 

Cesare Cremonini


Sei un tifoso del Bologna, il 31 ottobre affronterà la Juventus campione d'Italia a Torino. Firmeresti per un pareggio fuori casa?

Andrebbe grassa. La Juve è una grande squadra e una grande società ed ha, grazie anche al nuovo stadio, un'ambiente intorno che è estremamente concreto. Il Bologna è una squadra che ha una bellissima identità ma ha bisogno sempre del risultato per trovare la fiducia necessaria.
Noi tifosi siamo sempre, come dire, un pochino sfiduciati -un po' anche per la sfortuna che ci ha penalizzato finora- quindi cerchiamo un po' di fiducia attraverso risultati che a volte possono bastarci, come ad esempio un pareggio fuori casa. L'importante però credo che sia, al di là di tutto, giocare bene contro le grandi squadre, così da far divertire chi è in campo e di conseguenza chi è sugli spalti.

Il comico è stata la canzone più passata in radio questa estate. Il sold out nella tua Bologna e la conseguente doppia data. Ti aspettavi un successo simile?

Onestamente alcune cose le speravo, però la verità è che quando si esce con un album cerchi soprattutto di ricevere l'attenzione del pubblico nei confronti degli show che andrai a fare, perché al giorno d'oggi andare in radio è un risultato molto bello ma -soprattutto per chi fa un certo tipo di musica- piuttosto raggiungibile. Così come ormai l'esperienza che ho fatto in questi ultimi 12 anni in studio registrazioni mi permette di fare in modo abbastanza tranquillo degli album di cui sono contento musicalmente.
È l'apporto del pubblico dal vivo però che ti ripaga totalmente degli sforzi fatti, è la cosa forse più importante, in più è l'unico momento in cui davvero le barriere tra pubblico e artista si abbattono per unirci in un'energia unica.
Il live è anche l'unico modo ormai, irripetibile, per vedere l'artista e conoscerlo veramente, capirne il linguaggio. Secondo me è un momento straordinario. Sono molto grato del fatto che ci sia un pubblico che ha curiosità e voglia di scoprirmi dal vivo.

Perché il titolo La teoria dei colori? Volevi raccontare tutte le sfumature dell'amore?

Non solo. La verità è che ormai il pop è un genere musicale totalmente sdoganato e può far convogliare dentro di sè tanti generi musicali, tante influenze e quindi è un genere che ha il dovere, oggi, di portare ogni sfumatura della musica al grande pubblico. Questo disco ha dentro di sè caratteristiche rock'n roll, il citazionismo anni '60, il cantautorato degli anni '70 -utilizzato come fondamenta per scrivere attraverso il linguaggio di oggi-, contiene anche  momenti molto energici, sfumature jazz, un lavoro di archi ispirato a Ennio Morricone.
Ci sono secondo me delle possibilità nel pop do oggi molto ampie. È per questo che ho voluto chiamare il disco La teoria dei colori, la teoria secondo la quale, si possono declinare in un disco tantissimi generi musicali e tantissime sfumature di emozioni.

Dentro questo album, oltre a tutti i generi che hai citato, non c'è anche molto brit-rock?

Quella è la base da cui vengo. Il rock britannico è il mio punto di riferimento, sono le mie radici musicali, è un genere che non manca mai nei miei dischi.

Cosa ci vuoi dire con Il Comico?

Il comico è un uomo completamente privo di machismo, che utilizza le proprie fragilità, i propri errori, per strappare un sorriso e per farsi voler bene. Il comico è un essere umano che ha bisogno di amore e che cerca amore attraverso la generosità.

Chi ti piace tra i nuovi cantautori Italiani di oggi?

Mi piace chi ha qualcosa da dire, sicuramente l'ultimo progetto che ho sentito che avesse una voglia di esprimere mi è sembrato Il Cile, così come una band napoletana chiamata Le strisce che appartiene secondo me allo stesso filone.

Hai già suonato a Torino? Che ricordo hai della città?

Si ho già suonato a Torino in tutte le tournè che ho fatto ma non avevo mai cominciato un tour da qui. Un artista quando sceglie una città di partenza non lo fa mai a caso. Ho avuto la fortuna di frequentare Torino per diversi motivi, non per ultimo, da poco ci sono stato per collaborare con Mtv ad un progetto sulla musica raccontata attraverso delle lezioni all'università. Torino è sicuramente, in questo momento, la città del futuro. Cioè la città in cui le diversità si sono fatte uguaglianza, in cui gli intenti artistici, sono valorizzati da una politica che per molti versi tutela sia l'arte che nasce dal versante torinese che l'arte che proviene dall'estero. E questo è un esempio che mi piace portate alla mia città, Bologna, che un tempo aveva caratteristiche molto similari ma che adesso può trarre da Torino l'ispirazione necessaria per tornare grande.

Stefano DAlessandro
Author: Stefano DAlessandroWebsite: www.stefanodalessandro.itEmail: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.
Alcune informazioni su di me

Sono nato il 26-12-1982 e mi sono laureato in Comunicazione e pubblicità per pubbliche amministrazioni e non profit nella Facoltà di Scienze politiche, Sociologia e Comunicazione dell'Ateneo Sapienza di Roma. Ho maturato esperienza negli uffici stampa di Associazioni Non Profit (Officina Culturale Arci La Freccia di Aprilia dal febbraio all'agosto del 2009), enti pubblici (ENIT Agenzia Nazionale del Turismo da marzo a ottobre 2010) e nell'agenzia di comunicazione Edi-press. Ho scritto di sport, cronaca e politica locale per il quindicinale il Caffè. Da sempre appassionato di nuove tecnologie e web ho deciso dopo l'esperienza del giornalismo di orientare la mia carriera professionale su questo nuovo fronte per passione e per arricchire le mie competenze professionali in maniera trasversale e poliedrica. Attualmente lavoro come web master/content manager di Avalon Instruments. Realizzo e sviluppo siti web ed effettuo lavori di grafica.


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